20 APRILE : PASQUA DI RESURREZIONE DEL SIGNORE
La domenica di Resurrezione torna a riecheggiare la gioia della veglia pasquale. Tale domenica è ampliata nell'Ottava di Pasqua: la Chiesa celebra la pienezza di questo evento fondamentale per la durata di otto giorni, concludendo la II domenica di Pasqua, chiamata fin dall'antichità domenica in albis, che Giovanni Paolo II ha voluto dedicare al ricordo della divina Misericordia.
SS. MESSE : 9.30 - 11.00 - 18.00 – 19.00
benedizione in famiglia nel giorno di pasqua
Cristo Signore, nella Pasqua di morte e risurrezione, dà in abbondanza agli uomini l’acqua che zampilla per la vita eterna. Quest’acqua trabocca dal pozzo della Samaritana e diventa fiume che bagna e vivifica la nuova Gerusalemme e i suoi abitanti.
Il capofamiglia, la notte di Pasqua, prende l’acqua benedetta per portarla in casa e il giorno di Pasqua, prima del pranzo benedice la famiglia dicendo la seguente preghiera:
Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra,che nella grande luce della Pasqua manifesti la tua gloria e doni al mondo la speranza della vita nuova; guarda a noi tuoi figli, radunati intorno alla mensa di famiglia: fa che possiamo attingere alle sorgenti della Salvezza la vera pace, la salute del corpo e dello spirito e la sapienza del cuore, per amarci gli uni e gli altri come Cristo ci ha amati. Egli ha vinto la morte, e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
Tutti i presenti: Padre Nostro che sei nei cieli, ………
Il capofamiglia con un ramoscello d’olivo benedice la mensa e porge l’acqua benedetta e ciascuno si fa il segno della croce.
Pasqua è la festa dei macigni rotolati. È la festa del terremoto. La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro. Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro. È il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio,della disperazione del peccato. Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.
D. Tonino Bello
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