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San Tarcisio, il protettore dei ministranti
Tarcisio era un ragazzino che frequentava le Catacombe di San Callisto ed era molto fedele alla vita di quella giovane Chiesa. Egli ricevette i Sacramenti, nonostante essi si amministrassero solo agli adulti; prima del Battesimo la Chiesa prevedeva un periodo triennale ("Catecumenato") di preparazione; dopo questi tre anni, i padrini garantivano le buone intenzioni del catecumeno, quindi si giungeva al Sacramento. Durante la Veglia Pasquale, come era usanza di allora, Tarcisio ricevette questi tre sacramenti, detti "dell'iniziazione cristiana", ossia - appunto - il Battesimo, l'Eucaristia e la Confermazione.
Ministranti
In Parrocchia ci siamo anche noi
I Ministranti, quelli che fino a qualche anno fa erano chiamati chierichetti!! Dopo il Sacramento della Prima Comunione, liberamente si può entrare a far parte del gruppo costituito nella nostra parrocchia.
Essere ministranti non è soltanto fare qualcosa di utile durante le celebrazioni, prestare un servizio liturgico... ; essere ministranti è vivere a ritmo di dono, perché servire è donare qualcosa: tempo, impegno, disponibilità... è gareggiare in generosità e, quando il gioco si fa duro, anche in pazienza. Essere ministranti è un atteggiamento che ci fa essere amici di tutti perché siamo amici di Gesù. Ogni cosa la facciamo avendo un unico modello: Gesù. Lui per primo ci ha amati ed ha amato tutti.