Il significato della celebrazione della Messa per i defunti

Il significato della celebrazione della Messa per i defunti

L’Amore è più forte della morte

«Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico». Anche la liturgia ci invita a pregare e a compiere gesti di solidarietà verso i cari defunti. Nelle celebrazioni eucaristiche, il sacerdote ripete: «Ricordati anche dei nostri fratelli che sono morti nella pace del tuo Cristo, e di tutti i defunti, dei quali tu solo hai conosciuto la fede; ammettili a godere la luce del tuo volto e la pienezza di vita nella risurrezione»

La morte spezza alcuni legami tipicamente umani: lo sguardo, il contatto, l’ascolto della voce… tuttavia la morte non spezza l’amore e il desiderio di mantenere viva, sebbene in altro modo, quella comunione con i nostri cari che, talvolta con fatica, abbiamo cercato di edificare in questo mondo. L’amore ha bisogno di gesti e di parole per potersi esprimere e non si accontenta mai delle sole intenzioni. Celebrare l’Eucaristia per i defunti è allora un atto di amore, un dono che domanda di essere riscoperto in tutta la sua ricchezza e bellezza. 

UN DONO ASSOLUTAMENTE GRATUITO

Quando un fedele chiede alla comunità cristiana (mediante il sacerdote) di celebrare l’Eucaristia, ricordando in modo particolare qualche defunto, esprime nei confronti di chi ha già attraversato la soglia della morte un gesto di assoluta gratuità. Non si limita infatti a ricordarlo personalmente, ma lo colloca nel cuore stesso del Mistero dell’Amore; chiede al Padre che lo immerga nel Sangue dell’Agnello che redime da ogni colpa, invoca per il defunto il dono di gran lunga più prezioso e che solo Dio può dare, ossia la vita piena. È un dono che viene elargito nella speranza, ossia nell’atto dell’affidarsi al Dio fedele ed affidabile, Colui che non abbandona la nostra vita nel sepolcro (cf. Sal 15).

È proprio all’interno di questa assoluta gratuità che – e non appaia contraddittorio – si deve collocare il significato e il valore dell’eventuale offerta economica per la celebrazione. Essa non è il “pagamento” della Santa Messa che altrimenti si ridurrebbe ad un servizio religioso remunerato; bensì un segno che rafforza la gratuità del dono. L’eventuale offerta in denaro non paga il servizio, ma ne è segno, è un modo “umano” per dichiarare che quell’atto d’amore coinvolge veramente colui che dona. L’amore sempre alimenta l’amore, in qualsiasi forma concreta e storica si esprima.

AVVISO

DA LUNEDI' 14 DICEMBRE C.A.

SI POSSONO SCRIVERE

SANTE MESSE

PER I PROPRI DEFUNTI

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Dalla 9.00 del mattino in poi