Discorso di Giovanni Paolo II: Il Rosario Vivente

novena immacolata2019

 

Origine del Rosario

Il Rosario è una preghiera universale utilizzata in quasi tutte le lingue del mondo e nella maggior parte dei Paesi. Ha un valore biblico e spirituale universale. È una preghiera molto antica.

Durante i primi secoli dopo la nascita di Cristo i cristiani recitavano i 150 salmi biblici. Questi salmi furono poi rimpiazzati dai 150 “Ave Maria”. Per i cristiani, è importante rivolgersi a Maria. Le parole sono quelle del saluto dell’Angelo Gabriele a Maria e quelle di Elisabetta, alla quale Maria si era affrettata a fare visita.

“Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te” Luca 1,28

“Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno!” Luca 1,42

Nel corso dei secoli i 150 “Ave Maria” furono divisi in tre gruppi da 50. Ogni gruppo, che univa 5 decine di Ave Maria, prese il nome di posta.

Recitare il Rosario

Recitare il Rosario significa pregare riflettendo sul Vangelo per mezzo dell’intercessione di Maria e con i Misteri della vita di Nostro Signore:

Misteri gaudiosi: Annunciazione, Natività, Presentazione al Tempio, Ritrovamento al Tempio;

Misteri luminosi: Battesimo di Gesù, Nozze di Cana, annuncio del Regno di Dio, Trasfigurazione di Gesù, Eucarestia;

Misteri dolorosi: Agonia di Gesù, Flagellazione, Incoronazione di spine, Gesù è caricato della Croce, Crocifissione e Morte;

Misteri gloriosi: Resurrezione, Ascensione, Pentecoste, Assunzione di Maria, Incoronazione di Maria.

Nella recita del santo Rosario non si tratta di ripetere delle formule, quanto piuttosto di entrare in colloquio confidenziale con Maria, di parlarle, di manifestarle le speranze, di confidarle le pene, di aprirle il cuore, di dichiarare la propria disponibilità nell’accettare i disegni di Dio, di prometterle fedeltà in ogni circostanza, soprattutto in quelle più difficili e dolorose, sicuri della sua protezione, convinti che Ella ci otterrà dal suo Figlio tutte le grazie necessarie alla nostra salvezza. (Giovanni Paolo II, 26 ottobre 1997)

San Domenico è stato un vero Apostolo del Vangelo: predicatore infaticabile dalla Misericordia di Dio fatta carne, Gesù Cristo, il Verbo fatto uomo nel grembo di Maria! Non poteva, quindi, scindersi in lui dal suo essere predicatore, una squisita devozione mariana, che egli coltivò con tenerezza e che lasciò come eredità preziosa ai suoi figli spirituali, i quali – nella storia della Chiesa – hanno avuto il grande merito di diffondere la preghiera del santo Rosario, così cara al popolo cristiano e così ricca di valori evangelici, una vera scuola di fede e di pietà.

Annunciare il Vangelo per mezzo dell’Apostolato del rosario è una grande missione, quanto mai urgente ai nostri tempi. Il Santo Rosario è la preghiera più semplice ed evangelica che il popolo di Dio conosca e che pratichi: “non avranno fame di pane o sete di acqua, ma di ascoltare la Parola del Signore” (Am 8, 11).

Nel XIX secolo

Dopo i danni causati dalla Rivoluzione Francese, il numero di cristiani diminuì molto, l’ateismo si diffuse, i cristiani erano immersi nel tepore mentre gli operai soffrivano la povertà e l’ingiustizia sociale.

Animo di fuoco, Pauline Jaricot, si rese conto che occorreva donare di nuovo il gusto di Dio. Fervente devota della Vergine Maria e membro della Confraternita del Rosario, Pauline credeva che questa preghiera, raccomandata dai Papi numerose volte, potesse svegliare la società.

Come fare per far adottare questa preghiera a tutti quanti?

Nel 1826, con la sua consueta intuizione e il suo senso dell’organizzazione, Pauline divise la recita del Rosario tra alcuni gruppi di 15 persone o “associati”, in onore dei misteri; ogni persona si impegnava a recitare una DECINA AL GIORNO, meditando su uno dei misteri della vita di Nostro Signore. Questo mistero era scelto a caso ogni mese nel corso della riunione mensile. Il gruppo dei quindici recitava così ogni giorno un Rosario intero; tutti i misteri erano meditati a turno. Ogni persona s’impegnava inoltre a reclutare un nuovo membro in tutte le classe sociali . Pauline così si esprimeva:“Che felicità essere uniti a delle anime così buone! Quanto è bella questa carità che fa di una moltitudine di persone di ogni età, di ogni condizione e di ogni Paese una sola famiglia della quale Maria è la Madre”

Il Rosario Vivente

È Pauline stessa che lo chiamerà il Rosario Vivente. Gli Associati erano legati invisibilmente ma realmente nel Rosario recitato quotidianamente, per le intenzioni universali del Papa, per l’evangelizzazione dei popoli, per la conversione dei peccatori e la conservazione della fede nella Chiesa.

Il Rosario Vivente, questa corona di Maria, ci rende uno solo sebbene noi siamo tanti, così come una rosa ha molti petali, un’aiuola molte rose e un giardino molte aiuole.”

Il gruppo si moltiplicò in Francia, poi nel mondo. Nel 1834 il Rosario Vivente contava più di un milione di aderenti in Francia. Pauline poté scrivere:

Le decine continuano a moltiplicarsi […]. Tra poco saremo uniti in preghiera con tutto il mondo”

Pauline ricevette l’appoggio dei Papi che affidarono il Rosario Vivente alla famiglia dominicana. Pauline garantirà lo sviluppo internazionale dell’opera a partire dalla sua casa di Loreto e fino alla sua morte nel 1862.

Oggi, nel mondo, si continua a pregare il Rosario in diversi modi, nelle congregazioni religiose, nelle parrocchie, nei movimenti di spiritualità, nelle associazioni mariane e nei luoghi di pellegrinaggio.

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II AI ZELATORI DEL «ROSARIO VIVENTE»

 Non vi stancate mai di conoscere sempre di più la Madre di Dio e Madre nostra e non vi stancate soprattutto di imitarla nella sua completa disponibilità alla volontà di Dio, preoccupandovi solamente come esserle graditi per non rattristarla mai.

Recitando il vostro “mistero” o “decina”, voi seguite l’ispirazione dello Spirito Santo che, istruendovi interiormente, vi porta a imitare più da vicino Gesù facendovi pregare con Maria e, soprattutto come Maria. È una grande preghiera contemplativa, assai utile agli uomini d’oggi, “tutti presi dalle molte cose”; è la preghiera propria di Maria e dei suoi devoti.

Giustamente i misteri del rosario sono paragonati a delle finestre attraverso le quali potete spingere e immergere lo sguardo sul “mondo di Dio”.

È solo da quel mondo, dall’“esempio che Gesù ci ha lasciato” (1 Pt 2, 21) che imparate a essere forti nelle difficoltà, pazienti nelle avversità, sicuri nella tentazione.

Voi siete organizzati in gruppi di 15, secondo il numero dei misteri del rosario e pregate gli uni per gli altri. E così, mentre tutti insieme offrite alla Madre del Redentore l’intera corona di Ave Maria, venite esauditi più facilmente secondo la parola stessa del Signore: “Dove due o tre sono uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 20).

La sicurezza di avere Gesù con voi, mentre meditate col rosario, vi deve rendere arditi nel chiedergli, per intercessione della Madonna, la pace e la giustizia per la Chiesa e per il mondo.

Vi suggerisce questa richiesta la fondatrice della vostra associazione, Paolina Jaricot, indicandovi che la fede si ottiene solo con la preghiera.

Ma soprattutto vi suggerisce questa richiesta la Madre del Signore, che a Lourdes e particolarmente a Fatima ha invitato maternamente a recitare ogni giorno e devotamente il santo rosario.

Vi incoraggia a questa recita quotidiana anche il Papa, che del rosario, lo sapete, ha fatto “la sua preghiera prediletta”. Dite questa preghiera con i vostri amici e soprattutto recitatela in famiglia con l’entusiasmo e l’insistenza che vi è propria.

Il rosario è un vero colloquio con Maria, la nostra mamma celeste. Nel rosario noi parliamo a Maria affinché ella interceda per noi presso il suo Figlio Gesù. Così noi parliamo a Dio attraverso Maria.

Non si tratta tanto di ripetere delle formule, quanto piuttosto di parlare da persone vive con una persona viva, che, se non vedete con gli occhi del corpo, potete però vedere con gli occhi della fede. La Madonna, infatti, e il suo Figlio Gesù, vivono in cielo una vita molto più “viva” di questa nostra - mortale - che viviamo quaggiù in terra.

Il rosario è un colloquio confidenziale con Maria, un parlarle pieno di fiducia e di abbandono. È un confidarle le nostre pene, un manifestarle le nostre speranze, un aprirle il nostro cuore. Un dichiararci a sua disposizione per tutto quello che ella, a nome del suo Figlio, ci chiederà. Un prometterle fedeltà in ogni circostanza, anche la più dolorosa e difficile, sicuri della sua protezione, sicuri che, se lo chiediamo, ella ci otterrà sempre dal suo Figlio tutte le grazie necessarie alla nostra salvezza.

Carissimi, siamo in prossimità dell'’Avvento, tempo di gioia, perché fa rivivere l'attesa dell’evento più lieto nella storia: la nascita del Figlio di Dio dalla Vergine Maria. Ma è anche tempo di penitenza e conversione per prepararsi alla venuta del Dio Bambino. È un tempo di preparazione spirituale al Natale, un tempo di attesa e di preghiera, perciò come comunità accogliamo anche noi l'invito di Paolina Jaricot, che ci indica che la fede si ottiene solo con la preghiera e sull’esempio di questa grande santa dal cuore nobile, chiunque può far parte del Rosario Vivente impegnandosi a recitare ogni giorno, in qualunque luogo ed ora, un mistero del Rosario. Ogni lista è composta da venti persone,5 per i misteri gaudiosi, 5 per i misteri della luce, 5 per i misteri dolorosi e 5 per i misteri gloriosi, così che ogni giorno viene recitato il Rosario completo, ogni persona si impegna a recitare una DECINA AL GIORNO, meditando su uno dei misteri della vita di Nostro Signore.

Inizieremo la recita del Rosario Vivente il 1 dicembre e andrà avanti per tutto il tempo di Avvento fino al Natale, chi desidera aderire all'iniziativa può passare dall'ufficio parrocchiale per prendere accordi ed il foglietto del rosario.

                                                                                                                      Don Matteo

Monte S. Angelo 21-11-2019

festa della presentazione di Maria al tempio