Emozioni nel nostro primo pellegrinaggio a Lourdes

art02  Ci sono delle esperienze che meritano di essere ricordate e raccontate perché lasciano nel cuore di ognuno di noi segni indelebili che cambiano per sempre la nostra vita e illuminano la nostra esistenza.

Il nostro è stato un viaggio fatto di immagini, ma soprattutto di emozioni. Anzi un viaggio delle emozioni di ciascuno di noi. Stiamo parlando proprio di Lourdes. Noi, del gruppo giovani della parrocchia Immacolata Concezione di Monte Sant’Angelo, dopo un lungo anno di catechesi, presi dal desiderio di vivere questa nuova esperienza con il prossimo e spinti dal bisogno di rispondere alla “chiamata” siamo giunti in questo Luogo Santo. Per tanto ringraziamo di cuore il nostro parroco Don Matteo de Padova che ha dato a noi, come a tanti altri giovani e catechisti della parrocchia, questa opportunità imperdibile. L’emozione che provammo arrivando al santuario di Lourdes come volontarie, grazie all’associazione U.A.L. di Foggia, è particolare: ti prende dentro con angoscia, ma anche con tanta serenità. Vogliamo ringraziare a tal proposito l’U.A.L. che ci ha dato questa possibilità permettendoci di fare nuove amicizie ma anche ampliare le nostre conoscenze e la nostra fede, essa non è un’associazione ma è diventata la nostra seconda famiglia… Grazie! Vivi un “viaggio” speciale in mezzo a gente vera, tra un’umanità varia. Abbiamo incontrato non solo ammalati ma tante altre persone che avevano bisogno di leggersi dentro, che sentivano la necessità di guarire il proprio cuore. Rimanemmo stupefatti dalla straordinaria bellezza di quel luogo Santo così pieno di gente di qualsiasi nazionalità che pregava con gli occhi puntati a quella Madonnina di gesso così carismatica-

Eravamo lì, dinanzi alla Madonna, ad ammirarLa in tutta la sua maestosità avvolti dal silenzio, dalla pace e soprattutto dalla preghiera: puntavamo lo sguardo e non vedevamo in profondità, sentivamo il silenzio ma non lo ascoltavamo e per la prima volta abbiamo sentito la pace nell’aria. Si sbaglia a pensare che Lourdes sia il punto di arrivo di un lungo viaggio, anzi, si può provare la voglia di ripartire un po’ cambiati! È innanzi a Lei che abbiamo capito tutto ciò, cercando di comprendere come sia possibile cambiare in questo luogo rafforzando di più la nostra fede, aiutandoci a vedere con occhi diversi la nostra vita da cristiani. E questo l’abbiamo constatato solo l’ultimo giorno quando i nostri occhi avevano sviluppato una vista migliore e avevano offerto i nostri cuori affinché la Nostra Signora di Lourdes riuscisse a guardarci dentro e a tenerli al sicuro. E da qui che a malincuore, ripartimmo lasciando quel Luogo santo, colmi di gioia e di speranza. Eh si... La speranza! Una parola troppo grande per capirla fino in fondo. I pochi che riescono a capirla sono gli ammalati: non si tratta solo di anziani ma anche di giovani, nostri coetanei e bimbi, che vivono ogni giorno come se fosse l’ultimo per questo ogni cosa per loro è un dono di Dio; lottano sempre contro le malattie, tumori, operazioni sperando che qualcuno riesca a salvarli. È bello vedere persone più forti di noi che amano la vita fino a lottare per essa. Questi ragazzi ci hanno insegnato tanto in questi pochi giorni, ad esempio grazie a loro abbiamo capito che anche quando non si hanno più le forze non ci si deve arrendere. Sono nate forti amicizie e sono loro che ogni giorno ci danno la forza di andare avanti e anche quando a volte soffriamo per delle piccole cose, guardando loro capiamo che c’è qualcosa di più importante: la vita. Loro sono così coraggiosi da difenderla ogni istante, sono felici nonostante tutto poiché apprezzano ciò che hanno. In questi giorni eravamo circondate dall’amore in tutto e per tutto e come cita l’autore Albert Espinosa: “è questo che fa l’amore, cambia il mondo.” Anche Bernadetta diceva che costruendo la felicità del mondo, cammineremo insieme verso la felicità dell’altro. Dunque è sufficiente amare.

Siamo sicure che tutto ciò è dovuto alla nostra cara Signora di Lourdes.

 

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